Silvia Magnaldi - Specialista in Radiologia - Blog di Medicina, Attualità e Sport

Oggi vi presento un’altra iniziativa artistica di Luisa Sparavier, fotografa, pittrice, poetessa e scrittrice, nonché cara amica.

Come spiega meglio lei stessa, in questo caso Luisa ha cercato di cogliere qualcosa di personale da un singolo movimento di persone ignote, il passo.

Come sempre ne è derivata un’opera unica e molto bella. Grazie, Luisa.

Buona fine dell’estate, cari amici.

Il mio insegnante di lettere al ginnasio sosteneva che per capire una persona era sufficiente osservarla camminare. Nel modo di muovere i piedi, secondo lui, c’era tutta l’anima del soggetto osservato.

Ogni santo giorno il nostro si appostava alla finestra dell’aula professori e poi alla porta della nostra classe e, a seconda degli eventi, almeno un paio di noi “sentivano” i suoi occhi (anche se dietro lenti spesse come fondi di bottiglia) osservarci dal ginocchio in giù. Poi poteva succedere di tutto …

Personalmente non ho mai scordato quegli sguardi e ammetto di essere stata giudicata in modo decisamente aderente alla realtà.

Man mano che le poesie della raccolta PASSI prendevano forma, a me ritornavano le parole del prof. e così mi si è formato il pensiero di esplorare persone sconosciute con il metodo “dal ginocchio in giù purché in movimento”. Ho trascorso un paio d’ore di ogni giorno di un mese di luglio seduta in terra in Piazza Cavana a Trieste. Di fianco a me la mia setter irlandese Scarlet. Davanti a me, a 40 cm da terra, la mia macchina fotografica. Ho scattato migliaia di volte e, con il trascorrere dei giorni, ho rivisto spesso persone che ripassavano: queste sono quelle che ho capito di più. Le riconoscevo dai passi e non le ho associate a volti.

Il mio passo preferito è il n°1264 (ribattezzato Botticelli), riprodotto nella foto più sopra.

LA COMPOSIZIONE: le foto dei “PASSI” stanno a esplicitare il titolo dell’intera opera. Si tratta di 48 foto scelte tra migliaia.

I passi sono suddivisi in tre righe da 16 immagini ciascuna.

Riga 1: 1 piede solo per ogni soggetto che mi è passato davanti.

Riga 2: 2 piedi di singoli soggetti

Riga 3: 2 o più piedi di soggetti diversi

Naturalmente queste opere sono in vendita.

Della composizione “Passi” sono disponibili stampe di dimensioni tra le più diverse (da un pannello di 6 metri x 1,50 a pannelli di 2 metri, 1,70 …). Si possono acquistare anche passi singoli. Il costo dipende dalle dimensioni e dal numero dei passi.

Per info, scrivere a luisa@sparavier.com

3 Commenti

  1. Isabella

    Che bello!
    Non ci avevo mai pensato ma è una prospettiva davvero interessante.
    Bravo il prof, grande l’alunna!
    Starò più attenta al passo delle persone che mi passano accanto

    Rispondi
  2. Franca

    Diversi sono i segnali rivelatori delle singole personalità, a volte macroscopici, a volte impercettibili, nascosti dietro mascheramenti delle nostre debolezze, ma la camminata, specie quando non ci sentiamo osservati, è il tratto distintivo di ognuno di noi. Del resto lo sperimentiamo di persona… quando siamo avviliti e giù di corda il nostro passo è più lento, un po’ trascinato, quando stiamo bene il passo è deciso e sicuro. A volte mi capita, per strada, di guardarmi riflessa sulle vetrine e mi scopro curva, testa bassa, immersa nei miei casini, passo incerto, e mi trovo vecchia e brutta. Altre volte, quando la vita ti sorride, la mia immagine sulle vetrine risulta stranamente piacevole, la camminata decisamente più assertiva. Ho apprezzato moltissimo quindi l’idea dell’autrice di prender spunto dai “passi” delle persone per scoprire l’umanità che ci cammina accanto! Bravissima!

    Rispondi
    • Silvia Magnaldi

      E’ vero, ho cominciato a farci caso anch’io…
      Grazie, Franca e ovviamente grazie a Luisa.

      Rispondi

Rispondi a Silvia Magnaldi Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Condividi