Silvia Magnaldi - Specialista in Radiologia - Blog di Medicina, Attualità e Sport

Luigi Grazioli, bresciano e mio coetaneo, è un eccellente Radiologo, da anni Direttore di uno dei due reparti di Radiologia degli Spedali Civili di Brescia (la mitica “Prima Radiologia”). Formato in una grande scuola (quella del Professor Chiesa), Luigi ha contribuito moltissimo al buon nome della Radiologia bresciana (e sono contenta di averne respirato per un po’ e in parallelo l’aria frizzante e costruttiva).

Tra i numerosi campi di interesse, quello che ha reso famoso il Dr. Grazioli è senz’altro l’ottimizzazione delle tecniche di imaging nell’individuazione e nella caratterizzazione della patologia epatica. Per questo è necessario conoscere non soltanto le apparecchiature (come gli ecografi, le TC e le RM) ed il modo di utilizzarle al meglio, ma anche i mezzi di contrasto, che devono essere scelti con attenzione e sulla base di motivazioni cliniche ed utilizzati con estrema precisione.

Il corretto uso dei mezzi di contrasto epatospecifici, ad esempio, comporta non solo una maggiore confidenza ed accuratezza diagnostica ma anche un risparmio di tempo, con importanti riflessi sul tempo di occupazione delle sale e delle apparecchiature radiologiche e sulle liste d’attesa.

Ho chiesto al Dr. Grazioli di mandarmi una sintesi sull’utilizzo dei mezzi di contrasto epatospecifici nella diagnosi dell’epatocarcinoma e con gioia lo condivido con voi.

Grazie, Gigi, e buona lettura a tutti.

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