Grazie alla diffusione del Covid, ho avuto modo non solo di scoprire tendenze negazioniste anche in persone di elevato livello culturale, ma anche che, sebbene raramente, c’è ancora chi ha un ingiustificato timore delle vaccinazioni.
Dato poi che alcuni non capiscono la connessione tra Covid-19 e influenza, ho chiesto a un giovane e bravissimo Infettivologo di Pordenone, il Dr. Sergio Venturini, di chiarirci le cose.
Ecco il risultato.
- Una minore diffusione di influenza virus equivale a diminuire il rischio di confondimento con sintomi Covid, dato che le presentazioni cliniche sono spesso simili. Il confondimento genera tutta una serie di problemi diretti e indiretti di cui faremmo volentieri a meno (panico, tamponi eseguiti inutilmente, tracciamento, etc. etc).
- Non accedere in ospedale e non farsi complicanze da influenza virus è cosa buona e giusta in un anno dove gli ospedali sono congesti e la mortalità per Covid è inversamente proporzionale alle risorse disponibili.
- Meno virus gira, meno ospedalizzati ci sono e più risorse abbiamo per i Pazienti con Covid.
- Potrebbe esserci una immunità crociata tra influenza, pneumococco e Covid, ossia il vaccino antinfluenzale e il vaccino antipneumococcico proteggerebbero in maniera indiretta anche da infezioni come il Covid.
- Fa comunque sempre bene proteggere noi e soprattutto gli altri, nonni in primis.
- Le coinfezioni Covid e influenza sono descritte come brutali.
- Why not?
0 commenti